Sabato sera la festa del paese
Tra gli appuntamenti di ogni nuova estate ce n’è uno in cui la tradizione si fonde con le proposte del Circolo “Amici di Cattaragna”, per tutti i paesani e per gli amici che vengono a trascorrere tempo di festa sulle nostre montagne: la sagra di Sant’Anna, patrona del nostro paese da secoli, diventa momento di incontro e di allegra convivialità e assume i contorni di una sagra di paese di quelle “di una volta”. “Tradizione” non è più sinonimo di qualcosa di poco moderno, magari noioso: diventa qualcosa di prezioso, un legame tra generazioni, unite dallo stesso luogo di origine, ricordi comuni, nuove speranze da condividere.
Gli amici Kalle e Marco rappresentano un segno di questo legame: Marco è di Cattaragna, qui ha ricevuto le prime lezioni di fisarmonica, e nel nostro asilo ha allietato, ancora ragazzo, tante serate di anni; ritorna al paese e, insieme a Kalle, offre ai numerosi ballerini melodie senza tempo, su un pavimento che ha visto volteggiare tante coppie ospitando tutti, senza fare distinzione tra più e meno bravi. Solo tanta voglia di divertirsi, trascorrere tempo insieme, allontanare per qualche ora i pensieri del quotidiano, incontrare volti amici, scambiare due parole, raccontare dell’oggi e ritrovare i ricordi buoni del passato, che pare riavvicinarsi e fondersi con il presente.
A introdurre gli ospiti all’atmosfera di festa ci hanno pensato, come ogni anno, i volontari del circolo, con le squisite prelibatezze che sono uscite copiose dalla cucina e dalle loro mani sapienti e rapide tra i fornelli. La bontà della nostra cucina comincia a diventare scontata per tutti noi e per i tanti che tornano ogni anno, e questo è un bene perché è bello che si consolidi qualche certezza, e che la gente percorra i tornanti della nostra strada sapendo che all’arrivo non resterà delusa. Ed è altrettanto bello che questa certezza sia frutto di un impegno riconosciuto e apprezzato da tutti.
Anche le nuvole hanno voluto dare una mano e, dopo una mattinata di pioggia, nel pomeriggio si sono allontanate dal nostro cielo, lasciando uscire il sereno e il sole, che ha asciugato le strade, e le stelle, che hanno accompagnato la cena e la nottata. Il vento, che per tanti giorni l’anno sferza i profili delle nostre case e della nostra montagna, questa volta ci è stato amico e ha spazzato via ogni dubbio sulla riuscita della serata.
Domenica Sant’Anna
La domenica di Sant’Anna segue un rito antico che ha attraversato tante generazioni di Cattaragnesi, una festa religiosa solitamente più “intima”, che raccoglie tutti noi intorno alla nostra patrona, in un momento che è un misto di ringraziamento e di festa, e che culmina con la processione fino alla “cappelletta”. Una preghiera all’aperto che tanto significato aveva per i nostri avi, un’invocazione che era richiesta di protezione per la salute dei propri cari e preghiera per un buon raccolto: salute e cibo, un binomio che allora significava sopravvivenza per i tanti e numerosi nuclei familiari del paese.
Quest’anno ha partecipato alla nostra festa anche il Vescovo Gianni Ambrosio. Accompagnato da Monsignor Coletto, che da tanti anni celebra con entusiasmo la nostra messa grande, è venuto per ricordare il centenario della consacrazione della nostra chiesa, officiata dall’allora vescovo di Piacenza Mons. Pellizzari il 16 settembre 1914. A sottolineare la solennità dell’anniversario, i lavori di restauro appena conclusi all’interno della navata, che non hanno alterato i tratti che siamo abituati a conoscere da sempre.
La cerimonia, arricchita da una presenza tanto illustre, ha conservato gli aspetti che da sempre ne caratterizzano l’importanza, pur mantenendo la semplicità che è la cifra di una manifestazione di fede che diventa familiare, per noi che siamo cresciuti all’ombra di questo campanile, sul fianco di questa montagna che, anch’essa madre, protegge le nostre case e le veglia, proprio come Anna è stata madre e presenza amorevole per Maria. I canti, il rito della Parola, le offerte dei nostri bambini all’altare, le loro giovani voci a innalzare invocazioni per il bene di tutti, sono gli ingredienti di un momento così sentito e “nostro”, che abbiamo volentieri condiviso con il Vescovo, che ha sicuramente apprezzato questa devozione semplice e solida.
Come giustamente ha citato Anna Maria al termine della celebrazione, anche Papa Francesco ha più volte esortato se stesso e i tutti i Ministri di Dio a “portare la presenza di Gesù misericordioso e ricco d’amore soprattutto nelle periferie”, così anche il nostro Vescovo è venuto a visitare il nostro paese che vive nella periferia della diocesi, in una chiesa in cui, cito ancora Anna Maria, “sono passate generazioni di persone che, pur essendo semplici, umili, erano ricche di fede e valori come l’onestà, la generosità, la tenacia e il rispetto. Il duro lavoro e la sapienza di chi ha il Signore nel cuore hanno permesso loro di costruire il paese e l’amata chiesa, portando ogni pietra sulle spalle e, nonostante fossero quasi privi di mezzi per sostenere se stessi e le loro famiglie, tutti uniti hanno fatto ogni sacrificio affinché i loro figli potessero vivere in un mondo migliore.”
Portiamo nel cuore le parole preziose del nostro Vescovo Gianni, e siamo certi che la sua visita resterà nel ricordo di ognuno di noi e di tutti i nostri cari che non hanno potuto assistere a un giorno tanto speciale. Quegli affetti che portiamo con noi sempre, riflessi nei nostri occhi e nel nostro cuore.
Nel pomeriggio giochi dei bambini
La giornata di festa è proseguita, nel pomeriggio di domenica 27 luglio, con i tradizionali giochi per i bambini. Giochi semplici, lontanissimi dalle proposte che sono offerte ai nostri giovani dalle nuove tecnologie e che spesso purtroppo li allontanano dalla socialità, dal piacere genuino di giocare insieme ad altri bambini, intrecciare amicizie, ridere insieme anche agli adulti, che si sono prestati al divertimento dei più piccoli. Divisi in squadre, hanno gareggiato per ottenere la vittoria, imparando ad essere felici anche nella sconfitta, che del gioco è elemento indissolubile ma che divertendosi si dimentica in fretta perché lo scopo è stare insieme, specialmente quando il sole accompagna i sorrisi e le grida. Sorrisi e grida che per noi adulti sono musica per il presente e il futuro di Cattaragna, il domani che è già oggi, è già adesso.
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