Anche quest’anno è arrivato ottobre e ha portato la prima domenica del mese, che per noi di Cattaragna significa la festa della Madonna del Rosario.
È una ricorrenza antica, affonda le sue radici nella storia, addirittura fino al tredicesimo secolo e alla fondazione dell’ordine dei Domenicani, i primi a diffondere la preghiera del Santo Rosario tra i cristiani. Per noi di Cattaragna una ricorrenza importante da sempre, una delle date che scandiscono il calendario di un piccolo paese: per la nostra gente e per i nostri avi significava e significa preghiera di buon auspicio per il raccolto delle castagne, frutto importante e prezioso per il sostentamento della comunità nei secoli e per noi, che di questa comunità siamo figli.
Nei gesti del rito, che eseguiamo quasi senza accorgercene, portiamo la Madonna in processione fino alla “cappelletta” e, mentre preghiamo, cantiamo e ascoltiamo le parole del parroco, possiamo vedere sullo sfondo le nostre montagne,e soprattutto i boschi di castagni. Quest’anno il raccolto non è stato felice, in un anno così strano dal punto di vista meteorologico non potevamo non attenderci qualche ricaduta negativa. In questo tempo siamo più fortunati, la vita delle nostre famiglie non dipende più dalla farina di castagne, però per chi negli anni ha continuato a produrla, con tanta passione e sacrificio, e per chi si è riavvicinato a quest’attività solo da qualche anno, è stato difficile nascondere il rammarico.
Sperando che tra un anno l’esito della raccolta sia migliore, non è per addolcire l’amarezza o per cercare qualcosa di buono a tutti i costi che ricordiamo la serata del 6 ottobre, ma perché è giusto registrare e raccontare un altro evento positivo vissuto al circolo. E, ancora una volta, un successo superiore alle attese.
Una serata di liscio è sempre un piacevole traino quando l’autunno, se pur mite, è appena iniziato, e Michele con la sua fisarmonica è un compagno di viaggio storico per il nostro circolo. Ma la serata ha offerto anche altri sapori, oltre al classico bicchiere da bere in compagnia, fra un ballo e l’altro: a chi è venuto a trovarci (numerosi anche quelli di fuori paese, i “furesti”, come li abbiamo sempre chiamati), è stata riservata la degustazione della polenta di castagne (la “pasta”), con ricotta e salame cotto, offerti interamente dal circolo. E questo gesto, che può sembrare insignificante, ha trasformato una sera come tante in una vera e propria serata tra amici, in cui agli ospiti che hanno fatto tanta strada per venire a trovarci è stato offerto qualcosa di speciale: sapori della nostra terra, della nostra gente, in un’idea di gratuità che solo l’amicizia può sottintendere.
Ed è davvero piacevole e gratificante constatare che gli amici sono stati tanti, e che sarebbero venuti a trovarci comunque. Speriamo che la polenta di castagne sia stata percepita come un piccolo premio, e che sia stata davvero compresa l’idea dietro al gesto: un altro passo in un cammino (che confidiamo sia lungo) in cui il successo non si misura solo dal profitto che se ne ricava, ma in cui il vero utile è il sorriso che si riceve in cambio, la voglia di stare insieme, il senso di ospitalità e di comunità che si rafforza.
Ora che siamo entrati nell’autunno vero, ora che abbiamo visto la prima neve imbiancare le montagne, è difficile non lasciarsi prendere da un pizzico di malinconia. Saranno pochi i camini a sbuffare fumo, lo sappiamo bene; pochissime le persone che si muoveranno per le strade e animeranno Cattaragna, da qui alla prossima primavera.
Lunghi mesi in cui viene buio presto e tanti di noi saranno lontani, in case confortevoli in cui non dobbiamo pensare ad andare a prendere la legna per alimentare il fuoco, o portare da mangiare alle galline o ai conigli.
Però c’è una cosa su cui anche noi, che siamo lontani e abbiamo Cattaragna nel cuore, possiamo contare: che, se in un fine settimana qualunque ci sarà bel tempo e se le strade saranno pulite (facendo attenzione ai sassi e magari al ghiaccio!), se avremo voglia di andare a scaldare la casa a Cattaragna, magari anche solo per controllare che non siano gelati i tubi dell’acqua, se il sabato sera dopo cena o la domenica andremo verso la chiesa a fare due passi, ci sarà una luce accesa e un posto caldo e ospitale ad accoglierci: il nostro circolo, un punto di riferimento per noi di Cattaragna, ma anche per chi vive nei paesi vicini, o per chi deciderà di fare una gita sui nostri monti.
Perché le serate tra amici si fanno sempre, anche se non sono sul calendario degli eventi (sul sito internet o su Facebook).
Perché a Cattaragna il circolo c’è tutto l’anno. I volenterosi che lo tengono aperto anche.
E vedrete che le serate tra amici sono facili da organizzare.
Servono solo gli amici.
Noi ci siamo.
Caldini Maurizio
[Pubblicato su Montagna Nostra nr. 4 / 2012]
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